Info
- Data
- domenica 21 luglio 2024
- Luogo e orario
Palazzo Montani Antaldi
Ore 21.30
- Programma
Giacomo Puccini - Crisantemi
elegia per quartetto d’archiLudwig Van Beethoven - Quartetto in Do minore, Op. 18, No. 4
Allegro, ma non tanto
Andante scherzoso, quasi Allegretto (do maggiore)
Minuetto. Allegretto
AllegroFelix Mendelssohn Bartholdy - Quartetto in La minore, Op. 13, No. 2
Adagio – Allegro vivace
Adagio non lento
Intermezzo: Allegretto con moto – Allegro di molto
Presto – Adagio non lento
- Quartetto New Era
(vincitore Premio Nazionale delle Arti - XVII edizione, per la sezione Musica da camera)
Kristina Mlinar Violino
Teodora Kaličanin Violino
Ecem Eren Viola
Alessandro Pietro Dore Violoncello
Tra il 1798 e il 1800 Ludwig van Beethoven compone “Six quatours pour deux violons, alto e violoncello”, sei quartetti dal titolo in francese e italiano, stampati da un editore austriaco e dedicati a un principe boemo. Quest’ultimo, “le Prince régnant Franz Joseph Lobkowitz”, apprezzò a tal punto i quartetti da regalare al compositore tedesco due violini, una viola e un violoncello cremonesi. La raccolta, op. 18, appartiene ad anni viennesi, una Vienna caput mundi, centro gravitazionale di popoli e culture, fucina di grandi ideali e movimenti culturali. Una città cosmopolita dai mille stimoli eterogenei e contraddittori, attraverso cui giovani artisti tentavano di districarsi alla ricerca di una propria identità. Le contraddizioni di una città pulsante si riflettono in un Beethoven ora orientato verso una carriera da virtuoso tardivo, esaltata dal pubblico ammaestrato, ora verso Shakespeare e Goethe, ideali illuministi e della rivoluzione francese. Il quartetto op. 18 n. 4 assorbe tutti gli stimoli nel tentativo di sintetizzare una propria cifra identitaria. Il carattere drammatico e concitato con cui si apre rispecchia pienamente lo Sturm und Drang di Goethe su cui il maestro Haydn aveva costruito una nuova poetica musicale. Al contrario il secondo movimento mostra un interesse contrappuntistico votato al razionalismo architettonico di matrice prettamente illuminista. Il cosmopolitismo viennese è rintracciabile negli accenti gitani e ungheresi del quarto movimento mentre la fascinazione verso il virtuosismo viene dichiarata nella stretta finale. In questo dedalo di rimandi e influenze la firma dell’autore risiede nella tonalità, il do minore, dominio del tragico e dell’appassionato che Beethoven svilupperà nei suoi più grandi capolavori come la Sonata “Patetica”, l’ouverture “Coriolano” e la Quinta Sinfonia.
Trent’anni più tardi, nel 1827, il compositore diciottenne Felix Mendelssohn termina il suo secondo quartetto. La formazione di Mendelssohn segue strade molto diverse da quelle di Beethoven: l’uno proveniente da una famiglia di banchieri e intellettuali, l’altro da una famiglia di musicisti e umili lavoratori. Il giovane Mendelssohn cresce immerso nel mondo culturale berlinese, viene educato sin dalla tenera età all’ideale romantico di un’arte nobile e spirituale. Non nutre alcun interesse ad affermarsi come pianista virtuoso, ma piuttosto come uomo di lettere e scienza. Traendo ispirazione dall’amicizia con Goethe, Mendelssohn scrive nel 1827 i testi di alcuni Lieder che metterà successivamente in musica. Tra questi uno intitola “Ist es wahr?” (“È vero?”) e recita:
È vero? È vero
che laggiù nel vialetto alberato, sempre
mi aspetti vicino al muro ricoperto di rampicanti?
E che con la luce della luna e delle stelle
ti consulti anche su di me?
È vero? Parla!
Ciò che sento, solo lei lo capisce...
lei che sente con me
e mi resta sempre fedele,
eternamente fedele.
La melodia iniziale del lied diventerà il prologo e l’epilogo del suo secondo quartetto, i restanti movimenti non sono che declinazioni affettive evocate dall’interrogativo iniziale. L’elemento letterario utilizzato come principio strutturale della composizione musicale costituisce l’elemento autoriale del quartetto, già si intuiscono i contorni del suo “Sogno di una notte di mezza estate”.
Sesant’anni più tardi, nel 1890, Giacomo Puccini compone “Crisantemi”, rarissimo esempio di partitura strumentale del giovane operista. Reduce dall’insuccesso di pubblico della sua prima opera, “Edgar”, Puccini avverte la necessità di rimettere a fuoco l’oggetto della sua urgenza comunicativa con un lavoro d’istinto, spontaneo, improvviso. Occorsero quattro anni per la creazione di “Edgar”, e una sola notte per “Crisantemi”. Il risultato è un movimento singolo, scuro, continuo, che porrà le basi per una nuova opera di riscatto: la “Manon Lescaut”.
(Michele Fontana)
Gli Artisti
Un ensemble di giovani musicisti di diversa provenienza ma con un unico obiettivo: fare musica insieme ed emozionarsi suonando. Il quartetto rappresenta per loro un Nuovo Inizio.
New Era nasce nel 2021 presso il Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste. La formazione comprende Kristina Mlinar, Teodora Kaličanin, Ecem Eren, Alessandro Pietro Dore; provenienti dalla Serbia/Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Turchia ed Italia.
CONCORSI:
- nel 2023, 3° premio e Premio Speciale al Concorso Internazionale di Musica da Camera “Giulio Rospigliosi” e vincitore del “Premio Nazionale delle Arti” in rappresentanza del Conservatorio Tartini di Trieste;
- gennaio 2024, 1° premio al Premio per la Musica “Lilian Caraian” XXXVI Edizione;
- aprile 2024, a Trieste “Premio Giovani Eccellenze” per la Musica d’Insieme.
CONCERTI:
Nel 2022:
- concerti per la rassegna musicale dell’Associazione Ensemble Serenissima “Concerti a Palazzo” a Sacile,
- “I concerti del Conservatorio” presso il Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste, per il “Festival di Trieste – Il Faro della Musica” organizzato dalla Società dei Concerti di Trieste,
- concerto organizzato da Le dimore del Quartetto presso Villa Marchese de Fabris a Gorizia
- concerto per le “Corde in Armonia al Sarto” presso il Museo Sartorio, organizzato dall’Associazione Chamber Music Trieste.
Il quartetto ha debuttato in Francia nell’agosto 2023, andando in tournée e tenendo tre concerti di successo.
Teodora Kaličanin ed Ecem Eren suonano strumenti realizzati da Martin Horvat.
Attualmente le tre musiciste studiano presso il conservatorio “G. Tartini” di Trieste con Alberto Franchin (Quartetto Nous) e si perfezionano con masterclass tenute da Sergio Lamberto e le lezioni tenute all’Accademia Stauffer con il Quartetto di Cremona.
Dal 2022 l’ensemble è stato selezionato per aderire alla rete de Le Dimore del Quartetto.