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Concerti
Il fatal dono della bellezza - Rossini e i romantici a 200 anni dalla morte di George G. Byron
Info
- Data
- sabato 3 agosto 2024
- Luogo e orario
Pesaro, Palazzo Montani Antaldi (cortile d’onore)
Ore 21.30
- Artisti
WunderKammer Youth Ensemble
Riccardo Penzo, violino
Gaia Galimi, violino
Giulia Galimi, viola
Leo Maiolani, violoncello
Anna Tedaldi, contrabbasso
Michele Benini, flauto
Chiara Locoverde, oboe
Migena Lleshi, clarinetto
Alex Rossi, fagotto
Marco Elia Righi, corno
Rebecca Vian, arpa
WunderKammer ChoirElisabetta Agostini
Nikos Angelis
Kateryna Chebotova
Anna Gambineri
Cosimo Gregucci
Tolunay Yaman Gumus
Hiromi Kurusaki
Sanghyun Park
Simone Polacchi
Anna Rigotti
Laura Rigotti
Dongjae Son
Marcello ZinzaniMattia Dattolo, direttore d’orchestra
Mara Gaudenzi, mezzosoprano
Patrick Kabongo, tenore
- Programma
Robert Schumann
• Drei Gesänge aus Lord Byron’s Hebräischen Gesängen (trascrizione per coro):
N. 1 “Die Tochter Jephtas” [arr. Andrea Badiali]
N. 2 “An Den Mond” [arr. Giulia Bedeschi]
N. 3 “Dem Helden” [arr. Giulia Bedeschi]
Fanny Mendelssohn Bartholdy
• Drei Byron Lieder [arr. Paolo Marzocchi]
N. 1 “ There be non of beauty's daughters”
N. 2 “Bright Be the Place of Thy Soul”
N. 3 “Farewell!”
Gioachino Rossini
• Il pianto delle Muse, in morte di Byron, cantata per tenore e coro [arr. Mattia Dattolo]
• Giovanna D’Arco, cantata per mezzosoprano [arr. Andrea Badiali]
Intervallo
Gioachino Rossini
• La passeggiata (per coro) [arr. Anna Tedaldi]
• Roméo (per tenore) [arr. Giuliana Casazza]
• Adieux à la Vie: Élegie sur une seule note (per mezzosoprano) [arr. Koro Izutegui]
• Il fanciullo smarrito (per tenore) [arr. Benedetta Gaggioli]
• I Gondolieri (per coro) [arr. Mattia Dattolo]
• Les Amants de Séville (Tirana, pour deux voix) (per tenore e contralto). [arr. Mattia Dattolo]
- Biglietti
Intero € 20,00
Ridotto soci WKO € 18,00
Under 18 € 10,00
Un’orchestra a parti reali è un’orchestra non-orchestra, un ipotetico anello di congiunzione tra compagine sinfonica e cameristica. Si eliminano le grandi masse dell’orchestra sinfonica lasciandone però tutti gli strumenti, ogni fila è ridotta a un solo interprete che diventa orchestrale non-orchestrale, solista non-solista, permettendo un grado di sinergia altrimenti impensabile. Il punto di partenza è proprio questo: spingere ai limiti il concetto di musica da camera, o KammerMusik, approdando in ultima istanza a una “WunderKammerMusik”. Affiancando un’orchestra non-orchestra ad un coro e a due solisti si ottiene una tavolozza sonora caleidoscopica dalle potenzialità pressoché illimitate, permettendo a compositori, scompositori e iconoclasti di rileggere e reinterpretare mostri sacri della storia della musica occidentale secondo le categorie estetiche e di pensiero delle nuove generazioni.
La prima parte del programma verte sul poeta George G. Byron la cui morte, di cui quest’anno ricorre il bicentenario, scosse profondamente l’universo culturale romantico. Byron, eroe ribelle e solitario, incarnava il conflitto interiore, la passione e la lotta contro le convenzioni sociali. La sua poesia, con il suo linguaggio evocativo e la sua ricchezza emotiva offriva materiale prezioso per i compositori suoi contemporanei. Robert Schumann, figlio di un editore e grande letterato, nel 1849 decide di musicare tre lieder del poeta tradotti in tedesco da Theodor Körner per voce e pianoforte: riflettono sul sacrificio di Jephte, sulla luna e sulla morte di un eroe. I lieder sono stati rielaborati da Andrea Badiali e Giulia Bedeschi per coro e orchestra a parti reali. Tredici anni prima anche Fanny Mendelssohn Bartholdy aveva musicato un trittico del Lord inglese per voce e pianoforte, la raccolta riflette sull’amore romantico, la morte e l’ultimo addio. I lieder sono stati rielaborati per voce e orchestra a parti reali da Paolo Marzocchi.
La morte di Byron sconvolse profondamente anche Gioacchino Rossini, da poco trasferitosi a Parigi. Per omaggiare l’eroe romantico compone il “Pianto delle muse”, una cantata per tenore, coro e orchestra che vede Apollo compiangere insieme alle sacre Muse la scomparsa del poeta. La cantata, caratterizzata da un lirismo struggente e da una melodiosa espressione del dolore, dimostra la capacità del cigno di Pesaro di esplorare temi seri e commoventi, fondendo la sua abilità melodica con una potente espressività emotiva. La compagine orchestrale rossiniana è stata rielaborata per orchestra a parti reali da Mattia Dattolo.
La seconda parte del programma esplora una delle pagine meno note della produzione rossiniana, i "Péchés de vieillesse" (Peccati di vecchiaia). I Peccati rappresentano un affascinante corpus di composizioni scritte durante gli ultimi anni della sua vita, dopo il ritiro dalle scene operistiche. Questi pezzi, spesso caratterizzati da una vena ironica e da una sorprendente modernità, includono brani vocali e strumentali, molti dei quali concepiti per le serate musicali che Rossini organizzava nella sua casa parigina. Sebbene meno noti rispetto alle sue opere liriche, i "Peccati di vecchiaia" testimoniano l'inventiva e l'inesauribile spirito creativo del compositore, offrendo una prospettiva intima e personale del Maestro, lontano dai clamori dei teatri. Tra i péchés selezionati da Paolo Marzocchi spicca per singolarità “Adieux à la Vie!”, elegia in cui un mezzosoprano canta un’unica nota (do) per l’intero brano. I “Peccati di vecchiaia” sono stati rielaborati per il nuovo organico da Andrea Badiali, Anna Tedaldi, Giuliana Casazza, Koro Izutegui, Benedetta Gaggioli e Mattia Dattolo.
MATTIA DATTOLO
Nato nel 1999, Mattia Dattolo comincia il suo percorso di formazione musicale presso il Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna dove studia Pianoforte con il M° Gabrio Fanti e Composizione nella classe del M° Gian Paolo Luppi.
Nel novembre 2021 consegue con Lode la Laurea Triennale in Beni Culturali presso l’Università “Alma Mater Studiorum” di Bologna con una tesi dal titolo “Quando l’antico torna ad essere contemporaneo: il mito come fonte di ispirazione nelle opere di Iannis Xenakis, Salvatore Sciarrino e Silvia Colasanti”. Nello stesso mese consegue il Diploma in Direzione d’Orchestra presso l’Accademia Pianistica di Imola.
Come compositore ha visto le sue musiche eseguite in diverse rassegne, tra le più importanti “Fiori Musicali” di Ravenna nel 2019, “Ravenna Festival” e “Mostra internazionale del Nuovo Cinema” di Pesaro nel 2021, nello stesso anno il progetto “Scene di un Inferno nel XXI secolo” (in collaborazione con Paolo Fresu), “48° Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano” nel 2023 e “I Concerti dell’Accademia” ad Imola nel 2023 e nel 2024.Come direttore d’orchestra si esibisce in varie rassegne, tra le quali “Ravenna Festival” nel 2021 e nel 2022, “Festival di Musica Sacra” di Pordenone, “Lo spazio in ascolto: la voce della scultura” di Pesaro e “Imola Summer Festival” nel 2022 e nel 2024. Nel settembre del 2021 dirige l’orchestra della “Scuola dell’Opera” del Teatro Comunale di Bologna, in occasione della rassegna “Un Teatro in Comune”. Nell’ottobre del 2023 dirige l’opera “Perseo e Andromeda” di Salvatore Sciarrino per la Sagra Musicale Malatestiana di Rimini. Nel marzo del 2024, in occasione del progetto “Sogni. Visioni. Allucinazioni” dirige la Camerata degli Ammutinati ed il soprano Jelena Dojčinović nella versione da camera della Quarta Sinfonia di Mahler e la prima italiana dell’opera “The Tell-Tale Heart” di Willem Jeths.
Dal 2022 è direttore e compositore della Camerata degli Ammutinati, che costituisce la Divisione Progetti Sperimentali della Wunderkammer Orchestra di Pesaro.Nel Marzo del 2023 consegue il Diploma Accademico di Primo Livello in Composizione presso il Conservatorio “G. Verdi” di Ravenna con votazione 110/110.
Dal 2022 frequenta il Biennio di Composizione presso il Conservatorio “G. Verdi” di Ravenna, sotto la guida del Maestro Mauro Montalbetti, ed il Corso di Laurea Magistrale in Musicologia e Beni Musicali ad indirizzo Composizione e Direzione d’Orchestra presso la Fondazione Accademia di Imola, sotto la guida dei Maestri Marco di Bari e Marco Boni.A partire dal 2020 lavora anche come tenore, esibendosi sia come Artista del coro (Teatro Comunale di Bologna, Coro Cremona Antiqua, “Coro da Camera 1685”) che come solista (Ravenna Festival 2023- 2024, Monteverdi Festival 2024).
Mara Gaudenzi
Nata a Cattolica, si diploma al Liceo Classico e continua gli studi all’Università di Bologna dove si laurea in Lettere Antiche. Contemporaneamente studia Canto Lirico e consegue la laurea di primo livello; prosegue poi col biennio specialistico al Conservatorio G. Rossini di Pesaro sotto la guida della prof.ssa Agata Bienkowska, laureandosi col massimo dei voti, la lode e menzione d’onore. È stata allieva dell’Accademia R. Celletti di Martina Franca e dell’Accademia Belcanto di Wildbad, entrambe le hanno assegnato due premi come migliore allieva del corso.
Ha frequentato il corso di alto perfezionamento dell’Accademia del Teatro alla Scala, sotto la guida della M.a Luciana D’Intino. Partecipa a masterclass con Michele Pertusi, Gregory Kunde, Sara Mingardo, Mariella Devia, Sonia Prina, Claudio Desderi, Stefania Bonfadelli, Raùl Gimenez.
È risultata vincitrice al concorso internazionale AsLiCo al teatro Sociale di Como, al concorso “Etta e Paolo Limiti” di Milano, al “San Francesco di Paola” al Teatro Rendano di Cosenza.
È stata selezionata per l’opera studio di Tenerife dove ha debuttato il ruolo di Fidalma ne’ Il Matrimonio Segreto di D. Cimarosa, con repliche al Teatro di Parma e al Teatro Massimo di Palermo. Ha cantato nel festival “Rossini in Wildbad” il ruolo di Enrico nell’opera Elisabetta Regina d’Inghilterra (dir. A. Fogliani, reg. J. Schoenleber), di cui è uscito un disco prodotto da NAXOS.
Ha debuttato al Teatro alla Scala col ruolo di Angelina ne ‘La Cenerentola per bambini’. Successivamente ha debuttato il ruolo di Angelina ne’ La Cenerentola di G. Rossini al Teatro Coccia di Novara (dir. A. Fogliani, reg. T. Gargano). Ha cantato il ruolo di Fidalma ne’ Il Matrimonio Segreto al Teatro alla Scala, con la direzione di Ottavio Dantone e la regia di Irina Brook. Ha debuttato al Festival Donizetti a Bergamo nel ruolo di Agnese dell’opera inedita Chiara e Serafina di G. Donizetti, di cui è uscito DVD prodotto da NAXOS.
Ha eseguito, col ruolo del titolo, la prima mondiale de’ Il Piccolo Principe, con le musiche di Pierangelo Valtinoni, direzione di Vitali Aleksenook e regia di Polly Graham. Ha cantato il ruolo di Dorabella nel Così fan Tutte di W.A. Mozart allo Staatstheater di Mainz (dir. Daniel Montané; reg. Samuel Hogarth).
Ha cantato il ruolo di Rosina de’ Il Barbiere di Siviglia al Teatro alla Scala di Milano (dir. Evelino Pidò, reg. Leo Muscato), al Teatro Regio di Torino (dir. Diego Fasolis, reg. Pierre Emmanuel Rousseau), teatro Sociale di Rovigo e Alighieri di Ravenna (dir. Giulio Cilona, reg. Luigi De Angelis), e al Gran Théatre de Tours (dir. Clelia Cafiero, reg. Emilie Delbee). Ha recentemente cantato il ruolo di Angelina ne’ La Cenerentola di G. Rossini al Theater di Kiel in Germania.
In autunno interpreterà Dorabella nel Così fan Tutte di W. A. Mozart nei teatri di Como, Brescia, Cremona e Pavia, con la direzione di Federico Maria Sardelli e la regia di Mario Martone.
Patrick Kabongo
Nato a Kongo - cittadino francese - Patrick Kabongo è stato entusiasta di cantare fin dall’infanzia. Mentre studiava per un Master in ingegneria ha praticato con passione il canto corale. Dopo un Requiem di Mozart a Kinshasa gli fu offerta una borsa di studio per studiare canto al Conservatoire royal dI Bruxelles. Il suo sogno si trasformò lentamente in realtà.
Nel 2009 debutta sul palco de L'Incoronazione di Poppea con l'ensemble Scherzi Musicali. Dal 2010 al 2012 è stato membro del gruppo di giovani cantanti dell'Opéra de Rouen Haute-Normandie. Nel 2013 è stato membro dell'Académie dell'Opéra Comique di Parigi.
Se non c'è dubbio che ha trovato la sua strada, la sua vera voce è solo da scoprire. Seguendo i consigli del suo coach musicale Bertrand Halary lavora su un repertorio più acuto e leggero e si afferma come un vero tenore rossiniano. E così nel 2012, ha fatto il suo debutto con successo nel ruolo principale di Le Comte Ory con l'Ensemble Matheus e Jean-Christophe Spinosi. L'anno successivo eseguì Norfolk in Elisabetta regina d'Inghilterra di Rossini, sempre con l'Ensemble Matheus.
Dal 2015 al 2017 è stato membro dell'Accademia del Maggio Musicale di Firenze per approfondire il suo repertorio belcantistico. Da allora si è esibito al Teatro del Maggio Musicale di Firenze (Lindoro ne L'italiana in Algeri), al Teatro Massimo di Palermo (Nemorino in L'Elisir d'amore), al Teatro Olimpico di Vicenza (L'inganno Felice di Rossini), al Teatro Lirico di Cagliari (Elvino ne La Sonnambula), all'Opera dell'Oman (Almaviva in Il Barbiere di Siviglia), all'Opéra du Rhin e all'Opera di Colonia (Barkouf di Offenbach), all'Opera di Metz (Don Pasquale, Le Comte Ory, Il cappello di paglia di Firenze di Nino Rota), alle Tours Opera (L'italiana in Algeri e Il Barbiere di Siviglia), all'Opera di Nizza (La Dame Blanche di Boieldieu), all'Opera di Klagenfurt (Il Barbiere di Siviglia) e al Festival Rossini di Wildbad" (L'equivoco stravagante, Moïse et Pharaon, Tancredi, Armida, Ermione).
Nelle ultime due stagioni ha debuttato all'Opéra de Québec, all'Irish National Opera (Ernesto in Don Pasquale) e al Musiktheater an der Wien (Les Martyrs di Donizetti). È anche apparso all'Opéra d'Avignon (Il Turco in Italia), al Festival Donizetti di Bergamo (versione francese di Lucia di Lammermoor), al Festival SWR di Schwetzingen (Zemira e Azor di Grétry, versione italiana), al Teatro Nazionale di Mannheim (La Resurrezione di Haendel), all'Opera di Krefeld-Mönchengladbach (Il Viaggio a Reims) e la Deutsche Oper am Rhein (La Cenerentola).
Tra i suoi prossimi progetti, Patrick Kabongo farà a breve il suo debutto all'Opera di Lipsia (La Cenerentola) e tornerà al Festival "Rossini in Wildbad" (Le Comte Ory di Rossini) e al Teatro Maggio Musicale Fiorentino di Firenze (La Cenerentola).